La formazione Harley-Davidson della fine degli anni 2000 aveva una gemma nascosta: la Cross Bones (2008-2011). Questo bobber di fabbrica si distinse per il suo stile retrò ma fu presto dimenticato nonostante il suo aspetto sorprendente. Con un avantreno Springer, una sella monoposto e finiture oscurate, sembrava uscita direttamente da un negozio di custom del dopoguerra: un ritorno al passato ribelle che dimostrava che Harley poteva offrire stile vecchia scuola senza compromessi.
Un cenno al passato
Il Cross Bones nasce dall’iniziativa “Dark Customs” di Harley, intenzionalmente progettato per evocare il look degli chopper degli anni ’40 -’60. Il suo posteriore finto rigido e le caratteristiche di ispirazione vintage lo hanno fatto risaltare; molti lo scambiarono per un vero classico. Non si trattava solo di estetica. La Cross Bones ha attinto a un crescente desiderio di nostalgia, una tendenza che ha visto i motociclisti desiderare il look grezzo ed essenziale delle prime motociclette personalizzate. Il fatto che sia stato interrotto dopo soli quattro anni lo rende ancora più desiderabile oggi.
Sotto la pelle: muscoli moderni in abiti retrò
Nonostante il suo stile vintage, il Cross Bones non era solo bello da vedere. Montava un motore Twin Cam 96B, offrendo prestazioni moderne con un layout classico. Harley ha perfezionato il cambio nel 2010, passando a un cambio elicoidale per ridurre il rumore: un aggiornamento silenzioso per una moto costruita per girare la testa. Il motore erogava una coppia elevata, rendendolo sorprendentemente veloce in partenza. I motociclisti spesso lo sottovalutavano, dando per scontato che un look vecchia scuola significasse potenza vecchia scuola.
Maneggevolezza e comfort: un atto di equilibrio
La Cross Bones utilizzava il telaio Softail originale, che presentava peculiarità di manovrabilità ma offriva comunque una sensazione classica e cool. La sospensione posteriore era regolabile per una guida moderna, anche se l’accesso era complicato a causa della sua posizione sotto la trasmissione. Il frontale Springer, reintrodotto nel 1988, aggiungeva un’atmosfera vintage. Sebbene gestisse bene la maggior parte delle situazioni, i dossi ad alta velocità potevano causare chiacchiere, ricordando ai ciclisti che questa non era una moto sportiva moderna.
Perché è importante oggi
La Cross Bones illustra una tendenza più ampia: i produttori abbracciano la nostalgia offrendo allo stesso tempo un’affidabilità moderna. Solleva anche interrogativi sul perché alcuni modelli svaniscono nell’oscurità nonostante il loro fascino unico. La breve produzione della moto la rende rara e ricercata, trasformandola in un oggetto da collezione. La Cross Bones serve a ricordare che a volte le bici più memorabili sono quelle che non sono rimaste per sempre.
I Cross Bones furono di breve durata, trascurati e disinvolti. Rimane una testimonianza della capacità di Harley-Davidson di fondere l’atteggiamento della vecchia scuola con l’ingegneria moderna.






















